E’ un collettivo musicale modulare che basa la sua attività su due enunciati fondamentali: il legame con il territorio, nello specifico l’Altopiano di Brentonico, situato in provincia di Trento, e un atteggiamento di ricerca verso il tema e il materiale musicale affrontato.
Il collettivo trae il suo nome dalla commistione di due termini: Parafonisti (para = accanto e phone = voce) che fa riferimento storicamente ad una particolare sezione di cantanti all’interno del coro gregoriano che eseguivano il canto simultaneamente a distanza di quinta e quarta e che, rimanda al rapporto privilegiato con la dimensione del Coro quanto all’idea di esprimere una voce altra rispetto ai temi di volta in volta trattati; Baldo connota invece geograficamente il luogo di appartenenza e di azione degli artisti coinvolti.
Il legame con il territorio è qui da intendersi non solo come luogo di appartenenza dei membri del collettivo ma anche come spazio sui cui indagare attraverso il suono: la produzione artistica e culturale in genere, il mondo del lavoro e le specificità dell’ambiente.
La ricerca musicale si realizza a seconda di ciascun progetto, cercando di individuare delle prospettive per riconsiderare lo spazio privilegiato in cui si trovano ad operare, filtrandolo attraverso le diverse esperienze artistiche e personali dei singoli membri partecipanti: il percorso trasversale del Coro Femminile dei Quattro Vicariati, diretto dal Maestro Quinto Canali, che attraversa vari stilemi della tradizione strumentale corale, dal Gregoriano al contemporaneo; il territorio classico contemporaneo del chitarrista Mauro Tonolli e della flautista Chiara Cescatti; quello elettroacustico di Giampaolo Campus e Sergio Camedda, già attivi con il gruppo Difondo, e infine l’apporto scenico dello scrittore StefanoComper e dell’attore Franco Farina.
Assume rilevanza nello stretto legame con la specificità del territorio, la dimensione “ecologica”, in stretta attinenza con il senso etimologico della parola greca (oikos = casa e logos = studio), della musica proposta dal collettivo in cui tutti i suoni appartenenti allo spazio o al tema considerato possono fornire degli elementi di rappresentazione artistica e, in ultima analisi, a livello sociale consentire di riflettere sui rapporti tra individuo, comunità e ambiente che li accoglie.
Parafonisti del Baldo is a modular music collective which bases its activity on two basic statements: the strict linking with its
territory, Brentonico’s Plateau, which is situated in ..Trento..’s Department, and a research attitude towards the theme and the music material faced. The collective’s name comes from the mixing of two terms: Parafonisti (para = next to and phone = voice) and Baldo (the geographical connotation). The first
one historically refers to a specific section of Gregorian Choir singers who performed their singing simultaneously playing at a fifth or fourth
interval distance from the main voice. This brings to the privileged relationship with the Choir dimension and to an idea of expressing a diverse
voice around the themes treated. The term “Baldo” symbolizes instead the place of origin and action of the involved artists.
The linking with the territory is here to be intended not only as the place of the collective members
belonging but also as a space, a place, on which reflecting through a sound research: its artistic and cultural production, the working world and the environment
peculiarities.
The music research develops in a different way from time to time, trying to discover the possible
perspectives to consider the privileged space and filtering the information obtained through the different artistic experiences of the involved members: the multifaceted path of The Feminin Choir
of the Quattro Vicariati, directed by Quinto Canali, which crosses the different genres of the coral tradition starting from the Gregorian Chant to the Contemporary field; the classical and
contemporary background of Mauro Tonolli, guitar player, and Chiara Cescatti, flute player; the electroacoustic side of Giampaolo Campus and Sergio Camedda, already involved in Difondo’s project,
and, last but not the least, the stage contribution by the writer StefanoCòmper and the one by the sound poetry performer Franco Farina.
So, the ecologic dimension comes to be relevant with the strict link to the peculiarities of the local territory and, in a close relation to
the etymological sense of the Greek word (oikos = house and logos=study), to the music proposed by the collective where all the sounds belonging to the space or the considered theme can give
elements of artistic representation. From a social point of view, this can allow to reflect about the relationships among individual, community and the environment which embrace
them.